O anche:Ducktales 2017:analisi filosofica, prima parte!
Come si dovrebbe fare un reboot di successo? Ce lo insegna Ducktales 2017 !
Attenzione: le sezioni con il titolo sottolineato contengono spoiler di Ducktales 2017!
NOTA IMPORTANTE: Ho notato che l’analisi stava venendo troppo lunga, quindi questa è solamente la prima parte! Le altre parti arriveranno in futuro!
Introduzione a Ducktales 2017
Ducktales 2017, la serie targata Disney reboot della serie “Ducktales” classe 1987, è stata per quanto mi riguarda è una piacevolissima sorpresa, la metto senza alcun dubbio nella lista delle migliori serie di sempre. Fatico moltissimo a trovare difetti in questa serie, forse solo uno:il fatto che sia finita!
Una parte dell’opinione pubblica è molto critica riguardo lo stile grafico della serie, ma francamente non considerò ciò annoverabile come “difetto”. A mio parere apprezzare o meno uno stile riguarda la sfera dei propri legittimi gusti personali soggettivi. Ciò non denota quindi una carenza oggettiva da parte dello show. Io personalmente adoro lo stile molto fresco e moderno di questa serie, ma comprendo chi legittimamente lo disprezza perché apprezza particolarmente uno stile più “tradizionale”.
Prima di analizzare nel dettaglio e fare un riassunto dei temi, ecco ciò che ho apprezzato di più di quest’opera: la grande voglia di osare da parte degli autori, che è a dir poco maestosa!
Gli autori avrebbero potuto benissimo speculare, fare il compitino: la serie originale ed i relativi personaggi hanno avuto un successo abnorme. Sarebbe quindi bastato riprodurre fedelmente e senza troppo sforzo topoi e costruzione dei personaggi della serie originale. Sarebbe bastato fare ciò per ottenere un grande successo con pochissimo sforzo, data la grande fama dei personaggi.
Bene, gli autori hanno fatto tutt’altro: hanno avuto il coraggio di proporre, di rischiare, di osare, di stravolgere! Hanno rischiato quando avrebbero potuto fare un lavoro semplice e veloce. Per comportarti così devi essere pazzo. O meglio, devi essere visionario, capace di guardare oltre, abile, ambizioso. Matt Youngberg e Francisco Angones hanno avuto questo coraggio. Hanno rischiato di cadere nell’Ade, ora sono in cima all’Olimpo. Solo rischiando la vita si entra nell’eternità. Per quello che mi riguarda: chi propone va avanti, chi specula perde sempre.
Personaggi di Ducktales 2017
Di solito le recensioni preferiscono parlare della trama prima che dei personaggi, ma qui vale la pena fare il contrario. Non perché la trama non sia un tema importante di questa serie.
La mia scelta è dovuta all’autentico capolavoro che gli autori hanno fatto nell’atto di costruzione dei personaggi. In tale atto si nota allo zenith della sua potenza la voglia di osare degli autori!
I caratteri dei nostri paperi preferiti hanno una storia quasi centenaria alle loro spalle, e certe di queste caratteristiche non sono mai state modificate. Bene, gli autori non hanno guardato alla tradizione pavidamente ma l’hanno sfidata a viso aperto con fare ambizioso e dissacrante. Sembrava che questi personaggi fossero già perfetti e compiuti ed i loro caratteri fossero monolitici. I nostri eroi hanno dimostrato il contrario.
Hanno dimostrato che se si hanno una grande competenza ed abilità tutto è modificabile. Si sono presi un rischio enorme, ed hanno vinto la loro battaglia.
Nelle prossime sezioni del testo questi cambiamenti e questi caratteri dei personaggi verranno approfondite nel dettaglio.
Prima ecco qualche anticipazione sui principali cambiamenti.
Dimenticate il buon vecchio amichevole Archimede(Gyro) ed ecco a voi il cinico, arrogante e soprattutto svitato Archimede della nuova serie!
Per la prima volta, i tre nipotini (Qui Quo Qua/Dewey Louie Huey) diventano veramente tre personaggi distinti, cambiamento poderoso! Sono sempre stati trattati alla stregua di un solo personaggio diviso in 3 corpi. Qui gli autori distruggono decenni di cliches e creano 3 personaggi distinti e distinguibilissimi. E lo fanno dannatamente bene.
Dimenticate la pavida tata, adesso la nostra Bentina è una poderosa macchina da guerra con un passato da direttrice ed agente dei servizi segreti.
Gaia(Webby) da papera infantile e paurosa diventa anche lei molto diversa: imprevedibile, bizzarra, esperta di combattimento e di armi.
Gemelli ma non troppo!
parte 1:Prima di Ducktales 2017, 3 corpi per un’anima
I famosi Qui, Quo e Qua sono dei personaggi quasi centenari, essendo stati inventati da Al Taliaferro nel lontanissimo 1937. Sono figli di Della Duck e di un padre tutto’ora ignoto. Nella striscia a fumetti del 1937 Della affida i figli al fratello Paperino perché una loro pericolosa marachella ha mandato il padre all’ospedale. Tale ricostruzione è sempre stata considerata canonica in tutti i media, tranne che da questa serie (lo vedremo più avanti)
Nel corso dei decenni, il modo nel quale i vari autori delle storie a fumetti caratterizzano questi personaggi cambia progressivamente, non possiamo negarlo. All’inizio erano dei piccoli cataclismi, sempre pronti a far impazzire il nostro malcapitato Paperino con una serie di scherzi.
Nel corso degli anni però diventano sempre più maturi e tranquilli. Da discoli diventano molto saggi (Spesso più di loro zio), molto coinvolti nel loro ruolo di scout nelle “Giovani Marmotte”. Portano sempre con loro il famoso “Manuale delle Giovani Marmotte”, che permette loro di fornire sempre consigli molto utili ai parenti, spesso ignorati (soprattutto nelle storie di Guido Martina).
Nonostante ci siano stati questi cambiamenti che nel corso di quasi un secolo hanno modificato il loro carattere, il loro grande problema è evidente: è come se si trattasse di un unico personaggio diviso in 3 corpi!
Questo a mio parere è un grande problema di ridondanza se devo essere sincero! Difficile parlare di Qui, Quo e Qua come di 3 personaggi. Dette le caratteristiche di uno hai detto anche quelle degli altri 2.
Per la prima volta in assoluto, gli autori della serie hanno detto basta a tutto ciò, creando 3 personaggi molto distinti e distinguibili tra loro, oltre ad essere a mio parere ben costruiti.
Straordinario: sono stati i primi dopo 80 anni a renderli 3 personaggi veri , non uno in 3!
Let’s dew it!
Cominciamo ora ad analizzare questi personaggi! Quo/Dewey è il “fratello di mezzo” (sono nati lo stesso giorno ma le uova non si sono schiuse contemporaneamente). E’ estremamente spericolato e temerario, ed è ossessionato dallo stare al centro dell’attenzione ed è essere considerato speciale. Adora fare giochi di parole con il suo nome (aspetto che notiamo soprattutto in lingua originale) che spesso irritano i suoi parenti. Nella serie lega particolarmente con Jet, che diventa presto il suo migliore amico. Adora cantare e ballare.
Verso la fine della serie grazie alla guida attenta di Della diventa un ottimo pilota di aerei.
Spunti filosofici
Dato che sono un filosofo non posso che fare certe considerazioni: platonicamente parlando, noto un’affinità tra i gemelli e le 3 dimensioni dell’anima umana. Non penso che i creatori abbiano preso questa ispirazione per i loro caratteri, ma non posso fare a meno di notare questo aspetto.
Il nostro Quo sembra rispecchiare la classe platonica dei Guardiani: dato il suo carattere pare che in lui risalti particolarmente la dimensione irascibile dell’anima, o thymoeides. E’ infatti sempre pronto ad agire ed a gettarsi in nuove sfide.
Per descrivere il suo carattere mi servirò anche dell’etica aristotelica ed in particolare della nozione di virtù.
Banalmente parlando, in Aristotele una virtù è il giusto mezzo tra due eccessi. L’esempio più classico è dato dalla virtù del coraggio, che è il giusto mezzo tra la codardia e la temerarietà.
Dato il suo carattere, lo definirei coraggioso e quindi virtuoso?No
A mio parere nel suo caso parliamo di temerarietà più che di coraggio.
Spesso la sua temerarietà lo mette in pericolo perché è superiore alle sue effettive capacità belliche, diciamo che tecnicamente Gaia se lo mangia a livello di abilità di combattimento, agilità e forza. Se aggiungiamo che è famoso per buttarsi ad occhi chiusi in mezzo ai pericoli, la frittata è fatta. Se avesse maggio capacità fisiche e tecniche oltre al coraggio se lo potrebbe permettere, così invece se non fosse per i provvidenziali salvataggi di altri personaggi(vuoi Gaia, vuoi Paperone o Paperino ecc) diciamo che sarebbe deceduto più e più volte nel corso della serie.
Tale caratteristica lo accomuna alla madre Della: quando i due sono insieme all’avventura sono molto pericolosi, si incitano l’un l’altra e ciò è tenero ma allo stesso tempo pericoloso. La temerarietà ha rischiato davvero di costare caro a Della, ma lo si vedrà a tempo debito!
Qui/Huey: il piccolo genio di Ducktales 2017
Qui è l’unico nipotino che in questa serie porta il tradizionale berretto del suo colore. E’ anche l’unico che nell’universo narrativo di questa serie fa parte delle Giovani Marmotte (contrariamente ai fumetti ed alla serie originale, nei quali tutti e 3 facevano parte di questa associazione scoutistica).
Qui è intelligente, amichevole, saggio e responsabile: d’altronde il suo uovo è quello che si è schiuso per primo. Sente quindi la necessità di essere un fratello maggio responsabile e cerca di compiere con successo questo dovere. Porta sempre con sé il manuale delle Giovani Marmotte( come in foto) perché ritiene che contenga la soluzione a qualsiasi problema.
Nella serie lega molto con lo scienziato/Supereroe Fenton/Robopap, che diventa il suo migliore amico. Al contrario dei suoi fratelli ama leggere e possiede molte conoscenze scientifiche già alla sua età.
Spunti filosofici e paura dell’irrazionale
Continuando il discorso di prima riguardo le dimensioni dell’anima, la personalità di Qui rispecchia senza alcun dubbio quella del filosofo. Egli è intelligente e razionale e doma i suoi istinti. E’ estremamente fissato con l’ordine, odia le situazioni caotiche perché lo destabilizzano molto.
Adora pianificare per filo e per segno qualsiasi situazione e se la realtà comincia a non rispecchiare i suoi progetti razionali comincia ad andare in crisi.
Nel corso della serie, scopriamo una vera e propria paura che nutre verso i suoi istinti più bassi, verso ciò che è irrazionale, illogico e caotico. Mi viene ora in mente la famosa opera di Goya: il sonno della ragione genera mostri.
Tende ad avere paura di ciò che è ignoto, inconcepibile, sconosciuto. In un episodio ha paura di andare in un luogo buio e sconosciuto per sfuggire ad un crollo, dicendo che preferisce morire a causa di forze a lui conosciute come il crollo di una metropolitana.
Qui non rifugge solo ciò che è ignoto, misterioso ed irrazionale nel mondo esterno: teme anche ciò che è ignoto ed irrazionale in lui stesso, la faccenda diventa a tratti introspettiva. Devo dire che si tratta di una paura molto comune: io stesso ne sono ossessionato. Personalmente non bevo proprio perché ho paura di annullare la mia dimensione razionale e lasciare campo libero ai miei istinti pre-razionali e dell’oblio che di solito deriva da queste situazioni. Io mi rivedo in Qui, ho paura di perdere il controllo di me. Questo a proposito della brillante costruzione dei personaggi in questa serie: trovo impossibile non rispecchiarsi almeno in alcuni di questi paperi.
Semicitando Kierkegaard gli autori potrebbero benissimo dire: i nostri paperi sono come specchi!
Il duca:il caos che è in noi, il caos che siamo noi!
Parte di un episodio della terza stagione è incentrato proprio su questo conflitto interiore di Qui, che alla fine capisce che non deve fuggire la sua parte irrazionale perché lui è anche quella parte, deve accettarla proprio perché lui è ANCHE quelli istinti, ed impara che è possibile sviluppare armonicamente la propria personalità.
Tutto questo grazie alla magia di Lena, che consente a Qui di entrare in prima persona nel suo stesso io ed affrontare faccia a faccia la sua dimensione irrazionale.
Nell’originale l’irrazionale presente in Qui viene definito dallo stesso papero ” The Duke of Making a Mess”. Notiamo che il duca ha un carattere molto simile a Paperino quando è in preda ai suoi classici attacchi d’ira:tale zio tale nipote no? Di questi attacchi d’ira parleremo nella sezione a lui dedicata.
Alla fine di questo episodio Qui esce rafforzato, riesce a raggiungere finalmente l’equilibrio interno e riesce a trovare la sua vera forza interiore, e diventa davvero armonioso grazie all’equilibrio tra contrari: anima e corpo, caos ed ordine, razionale ed irrazionale, riflessione ed istinto, calma e rabbia. Molto taoista come concezione, no? Ricorda il famosissimo concetto di Yin e Yang!
Qui e Bradford?
La conquista in Qui (ed in tutti noi) di tale equilibrio è qualcosa di fondamentale. Senza tale armonia, quale sarebbe poi la distanza tra Qui e Bradford Buzzard ( se non conoscete la serie capirete questa considerazione solo dopo aver letto integralmente)? Entrambi sono avversi al caotico, e sappiamo tutti a cosa ha portato questo ossessivo desiderio di ordine. Senza questa accettazione, rischiamo davvero di diventare pericolosi maniaci come questo spietato avvoltoio! La mancata armonia può portare ad eccessi estremi, come dimostrato da Bradford. Il caos è dannoso senza ordine, ma anche l’ordine senza caos. Eliminare uno dei due poli del tutto in favore dell’altro è dannoso, la serie insegna (anche)questo!
Quo/Louie: prigrizia e cupidigia su Ducktales 2017
Qua è il più piccolo tra i 3 gemelli. In questa serie è vestito con una felpa verde con cappuccio. E’ pigro, sarcastico ed ha un grande desiderio di essere ricco come Zio Paperone. Al contrario del nostro papero scozzese preferito però, è praticamente allergico alla fatica ed alla cultura del duro lavoro. Preferirebbe piuttosto trovare un modo rapido e semplice, anche non del tutto onesto, per raggiungere i suoi scopi.
Nel corso della serie sviluppa un legame particolare con la famigerata Doretta Doremì, dalla quale spera di imparare metodi non esattamente etici di arricchirsi, destando in questo la disapprovazione del vecchio zio, che ha conquistato la sua fortuna onestamente, tramite abilità, grinta, intelligenza e duro lavoro.
Anche se non possiede la sua proverbiale fortuna, il suo carattere pigro e l’abbigliamento di colore verde mi ricordano Gastone.
La sua serie Tv preferita è “L’impero delle Ottomane”, ed ama bere Pep, una bibita gassata probabilmente parodia della Pepsi Cola.
E’ estremamente furbo ed ha un’arte oratoria sbalorditiva, oltre ad una grande passione per piani contorti e complotti.
Spunti filosofici
Prima di passare alla ciccia grossa, concludiamo qui il discorso sul parallelismo tra le dimensioni dell’anima ed i tre fratelli. In Qua sembra prevalere la dimensione concupiscibile: è molto attratto dal lusso e dalla ricchezza, dalla soddisfazione dei suoi bisogni fisici e dalla ricerca del piacere.
Lasciando da parte questo discorso, andiamo ora ad effettuare un’analisi etica di questo personaggio e della sua relativa crescita nell’arco della serie.
Qua e l’etica:un rapporto difficile
Qua in DuckTales 2017 è ossessionato dall’idea di diventare ricco, ma odia “sporcarsi le mani”. Vorrebbe farlo senza fatica, ma questo porta sovente a pensate poco ortodosse ed a piani intricati. In questo, sembra simile a quel folle di Cuordipietra Famedoro. Nel corso della serie capirà che se non si riesce ad orientare eticamente le proprie azioni, il passo per diventare l’antagonista della situazione, il Cuordipietra della situazione, il passo è veramente breve.
Entra quindi qui in scena un argomento che si porta dietro una storia millenaria: il rapporto tra il mezzo ed il fine di un’azione.
Nell’etica aristotelica il problema non si poneva nemmeno: era dato per scontato che se il fine era buono lo era necessariamente anche il mezzo.
Una lettura erronea dell’etica Machiavelliana secondo i non addetti ai lavori potrebbe permettere al nostro Qua di giustificare le proprie azioni: la classica frase ” il fine giustifica i mezzi” renderebbe etico un qualsiasi comportamento atto a giungere al fine desiderato.
Peccato però che le cose NON stiano così: Machiavelli non ha mai scritto quella frase, e ridurre a ciò la sua etica è quantomeno discutibile. Si potrebbe riassumere in questo modo: se il tuo fine è quello di governare in maniera salda e virtuosa, ti è permesso di compiere azioni non etiche che ti permetteranno però di non compiere ulteriori e maggiori atrocità in futuro.
Quindi qui non tutti i fini giustificano qualsiasi mezzo.
Il peso della responsabilità
Ad avere un ruolo fondamentale nella crescita etica di Qua sarà la madre Della, preoccupata da quando i suoi sotterfugi hanno messo ad un certo punto la sua famiglia in serissimi guai. Il suo atteggiamento sarà dannoso fino a quanto egli non diventerà una personalità etica (qui sto scrivendo con grande ispirazione Kierkegaardiana).
Di che etica una bisogno Qua?
Ha forse bisogno di un’etica dei principi Kantiana e di tutti i problemi che si porta dietro? Secondo me no, e nemmeno secondo la serie evidentemente!
Della ripete più volte la situazione: è una questione di responsabilità. L’etica che avrà influsso positivo sul giovanotto verde è quella della responsabilità. Si renderà conto che le azioni hanno un peso su di noi, sui nostri parenti ed amici e sul mondo. Agire senza rendere conto di ciò è molto pericoloso. Qua impara ciò, maturando molto ( si nota soprattutto alla fine della seconda e della terza stagione). Continuerà ad avere quel fine e a tentare modi semplici per diventare ricco, ma con molta più cautela ed attenzione ai possibili effetti delle sue azioni.
Un’etica dei principi non avrebbe permesso ciò: per Kant le conseguenze delle azioni sono irrilevanti, l’importante è seguire il principio!
Della qui si dimostra decisamente anti Kantiana quindi, ponendo l’accento sul concetto di responsabilità. DuckTales 2017 si dimostra pieno di queste letture filosofiche, forse per questo lo amo!
La star di DuckTales 2017: Scrooge McDuck (Paperon De Paperoni)
Parte 1: Il Paperone dei Fumetti
“L’uomo dei paperi”
Reputo impossibile parlare di Paperone senza parlare di suo “padre”, lo statunitense Carl Barks(1901- 2000 ). Questa mente visionaria ha donato molti personaggi al mondo dei paperi Disney, tra i quali il più grande di tutti, ovvero il mitico Paperon De Paperoni. Questo autore ha dato vita con le sue prodigiose mani a centinaia di mitiche avventure, dalle quali molti degli odierni autori traggono ispirazione. La serie Ducktales 2017 non può fare a meno di rendere tributo a questo grande uomo, molti elementi e personaggi denotano grande conoscenza di questo autore da parte degli scrittori della serie. Ad esempio, sono presenti come decorazione nella serie numerosi tra i suoi quadri!
Tutto cominciò dal monte Orso
Oggi sembra impossibile crederci, ma la verità è questa: Paperone in origine è stato pensato da Barks come personaggio monouso per una singola storia di Paperino, ovvero Christmas on Bear Mountain del 1947.
Barks per creare Paperone si ispirò al personaggio Dickensiano Ebenezer Scrooge presente in “A Cristhmas Carol”, ispirazione resa evidente dal suo nome in lingua originale, ovvero Scrooge appunto. Qui Paperone è presentato come un vecchio papero ricco e taccagno con un carattere molto spigoloso.
Viene però apprezzato molto dal pubblico, fatto che spinge il Maestro nato in Oregon di proporlo in altre storie, fino a renderlo la sua creatura principale. Il suo carattere viene molto approfondito, qui si creano le basi di quello che è il Paperone della serie: un papero tenace, con una grande etica del lavoro e che ha conquistato la sua fortuna essendo ” più duro dei duri ed più furbo dei furbi”!
Don Rosa e la saga: Una biografia per Paperone
Nelle sue varie storie, Barks lascia qua e là indizi sul passato di Paperone. Ciò che mancava era però una vera e completa biografia. Opera compiuta non da Barks, ma da quello che è considerato il suo erede: Don Rosa(1951), autore della monumentale opera The Life and Times of $crooge McDuck(1994) L’autore costruisce una biografia completa del papero partendo dagli indizi presenti nelle storie di Barks ed unendoli grazie alle sue abilita filologiche, riempiendo poi i buchi con la sua inventiva. La saga viene considerata canonica dalla serie Ducktales 2017, soprattutto per quanto riguarda infanzia e giovinezza.
Infanzia
Paperone nasce a Glasgow nel 1867 (Nella serie ha canonicamente 150 anni, dato che è ambientata nel 2017), e la sua famiglia è poverissima. Il loro clan, McDuck aveva vissuto giorni gloriosi nei secoli medievali ma all’epoca il suo buon nome era compromesso, e faticavano ad arrivare a fine mese!
Per aiutare la famiglia che non riusciva più a mantenere lui e le due sorelle (una di esse, Orthensa, è la madre di Paperino e Della), lavora fin dal 1877, 10 anni di età. Comincia a fare il lustrascarpe per le vie della città scozzese, con risultati assai deficitari: non trovava clienti.
Per spronarlo, il padre diede ad un passante un decino americano, chiedendogli di andare a farsi pulire le scarpe infangate dal giovane. Egli lavorò sodo, ma rimase interdetto quando ricevette il decino: quella valuta americana lì era assolutamente inutile. Fu il momento chiave della sua vita: ricordate l’immagine precedente? E’ tratta dal momento successivo alla ricezione del decino. Quel decino sarà la sua mitica “numero uno”, la prima moneta guadagnata. La conserverà per sempre!
Viaggi e ricchezze
Decide di andare poi in America a fare fortuna, interpretando la provenienza della moneta come un segno del destino. Subirà delusioni all’inizio, fece ogni tipo di lavoro e girò in lungo ed in largo prima l’America, poi il mondo. Riuscì grazie alle sue abilità a diventare, dal nulla, Il papero più ricco del mondo. Nessuno gli ha mai regalato nulla. Ecco perché sviene solo all’idea di perdere una delle sue monete. ha lavorato sodo per guadagnarle, ed ognuna di esse nasconde una storia. Sente quelle monete come facenti parte della sua stessa essenza, per questo è in grado di tuffarsi in esse e di nuotarci!
Parte 2:Paperone in Ducktales 2017
Informazioni generali e carattere
In questa serie, Paperone ha 150 anni. Oltre ad avere una grande passione per il denaro, ha anche una grandissima passione per l’avventura, per i misteri e per l’ignoto. Ama quindi girare il mondo in compagnia della sua grande famiglia alla ricerca di tesori nascosti ed avventure mozzafiato.
Nonostante possa sembrare burbero, è un papero con un grande cuore, che tiene alla sua famiglia molto più di quanto si possa pensare. Nella serie lo dimostra in diverse occasioni!
Nonostante la sua età avanzata, è estremamente agile, combattivo e dai riflessi prontissimi. Nella serie accenna al fatto che a causa di varie circostanze è immortale, nel senso che non può morire di vecchiaia! Non Male no?
Ama raccontare storie della sua gioventù, ed è molto legato alla sua terra natia, la Scozia.
Nella serie dimostra a tratti di essere più divino che “umano”, data la sua enorme potenza e la sua capacità di cavarsela in praticamente ogni situazione. Basti pensare al fatto che i suoi più grandi nemici oltre ad odiarlo lo temono ed hanno grande considerazione delle sue capacità: basti pensare al fatto che il piano finale di Bradford, prevedeva di uccidere tutto ciò che è caotico eccetto Paperone, ritenuto così potente da essere in grado di tornare in vita dopo la morte!
Odia la magia, perché la considera una scorciatoia pigra per evitare il duro lavoro.
Vive con la famiglia in una villa a Paperopoli. Il suo piatto preferito è l’haggis.
Approfondimenti filosofici e psicologici
Così potente, così fragile
Apparentemente, Paperone sembra essere una fortezza quasi invulnerabile. Scaltro, potente, intelligente, abile, ricco: sembra essere invincibile, sembra quasi non essere un mortale come gli altri.
No,Paperone non può essere debole, è troppo forte per soffrire: figuratevi, supera in potenza divinità come Zeus tanto da suscitare la loro invidia!
Paperone, il divino Paperone, sembra all’apparenza duro ed imperturbabile.
L’apparenza spesso non è veritiera, ed in questo caso è proprio così.
Anche Paperone, il mitico Paperone, è alla fine vulnerabile. Puoi essere potente quanto vuoi, ma non sei mai al sicuro nel “mondo della vita”! Alla fine la debolezza e la sofferenza arrivano anche per te, è il lato tragico degli esseri “umani” ( perché questi personaggi sono umani, sono solo apparentemente paperi). Non importa quanto tu sia potente, nessuno è invulnerabile, i momenti di debolezza arrivano per tutti. Se arrivano a questo Paperone possono arrivare a chiunque, è una necessità ineluttabile.
La depressione è una possibilità aperta per chiunque, la debolezza fa parte della vita e non è scansabile, la serie ci insegna anche questo.
A fare la differenza, come ci insegna Etty Hillesum, è il come affrontiamo tale sofferenza che si annida in ognuno di noi esseri basati sul carbonio.
Il nostro vecchio papero ha in particolare due momenti di depressione che vengono mostrati in Ducktales 2017, distanti temporalmente di 10 anni ma legati da un unico filo: La Lancia di Selene!
10 anni prima di Ducktales 2017:genesi della sofferenza!
Già ho detto quanto Paperone ami l’avventura. Alcuni decenni prima della serie, girovagava per il mondo in compagnia degli inseparabili nipoti Della e Paperino, che hanno seguito lo zio nelle sue avventure fin dalla loro infanzia. Gli anni passavano, ed erano ormai stati in ogni angolo del mondo. Paperone decise che la prossima meta sarebbe stato il cosmo, ma Paperino non era d’accordo: Della appena fatto 3 uova (dei futuri Qui, Quo e Qua), secondo lui partire in quel momento sarebbe stato poco responsabile. Paperone decise quindi di costruire il razzo di nascosto e di rivelarlo solo dopo alcuni anni, facendo una sorpresa a Della ed ai futuri pronipoti.
Il problema fu che Della trovò il razzo, la “Lancia di Selene”, (Spoiler: fu colpa di Bradford, ma sarà detto meglio in seguito)e da brava pilota non seppe resistere e salì in esso per un giro di prova. Fatto sta che quel giorno ci fu una terribile tempesta magnetica, e nonostante i tentativi di Paperone dalla torre di controllo di farla desistere, Della si perse nello spazio.
Paperino infuriato diede la colpa allo zio, ed i due smisero di parlarsi per 10 lunghi anni(fino cioè al primo episodio della serie), nel corso dei quali crebbe da solo Qui, Quo e Qua, rimasti senza madre.
Le conseguenze e la rinascita
Paperone cadde quindi in depressione, si ritirò in casa abbandonato da tutti (eccezion fatta per l’agente 22/Bentina ma ne si parlerà più avanti). Tentò in ogni modo di recuperare la nipote dispersa organizzando varie spedizioni galattiche , finendo quasi in bancarotta. Da magnate ed avventuriero, questa vicissitudine lo aveva trasformato nel fantasma di sé stesso: nipote dispersa, abbandonato da Paperino, al vecchio papero non rimase che isolarsi dal mondo, dagli affari e dalle avventure. Faceva tutto quindi evidentemente parte del piano di Bradford, ma sarà più chiaro a chi legge a ragion veduta!
Questo primo (e lunghissimo) periodo di depressione viene risolto nel corso del primo episodio, nel quale i nipotini combinano involontariamente così tanti guai da far rivivere nel vecchio zio quell’antica voglia di vivere che per troppo tempo era rimasta presente in lui come rimossa. A volte, si sa, per fare scoppiare un incendio basta una semplice scintilla.
La (seconda) crisi! La notte delle ombre!
Come dicono alcuni, “La vita dà, la vita toglie”. In questo caso si potrebbe modificare leggermente : “I nipotini danno, i nipotini tolgono”.
Sì, coloro che hanno risolto la primi crisi sono anche fautori della seconda crisi! Sembra impossibile, ma è così.
Dopo una serie di vicissitudini, Paperone deve spezzare 10 anni di silenzio: la verità non può più essere taciuta. Paperone racconta quindi ai nipoti la storia della “Lancia di Selene” e quindi di conseguenza il motivo dell’assenza della madre.
Decisione che ovviamente generò cataclismi emotivi. I nipotini reagirono con rabbia nei confronti dello zio, accusato di essere il colpevole della scomparsa della madre e di non aver fatto nulla per recuperarla (cosa non vera).
Decidono quindi di abbandonare il vecchio zio e di tornare nella loro casa-barca con Paperino.
Atto che causa in lui un tracollo terribile, che lo riporta come per magia al suo stato dell’anno prima. Diventa l’ombra di sé stesso,un vecchio patetico che non fa che vivere di ricordi. In questo stato, è facile preda di Amelia (della quale si parlerà), che si mostra molto delusa dallo stato nel quale si trovava Paperone. Si sarebbe aspettata una battaglia epica nell’atto di mettere in scena la sua vendetta, ma si è trovata davanti Paperone in quelle condizioni. Particolare quindi la frase “Come osi farmi pena?
Alla fine la situazione viene risolta dal ritorno dei familiari,che salvano Paperone dal suo destino sconfiggendo la fattucchiera.
Morale della storia
Il messaggio di fondo che questa vicenda a mio avviso vuole trasmettere è il seguente.
Sì, la depressione può cogliere chiunque. Anche i potenti! Non siamo in fondo delle monadi, abbiamo bisogno degli altri alla fine.
Socrate aveva ragione quando parlava dell’importanza dell’autonomia e del costruire il proprio centro in sé stessi per non soccombere di fronte al mondo; nondimanco, a mio avviso c’è sempre bisogno di un’apertura nei confronti del mondo.
E’ importante essere autonomi, ma guai ad essere chiusi del tutto. L’abbandono causa nel potente Paperone una gravissima crisi che lo mette in serio pericolo.
Paperone è potente ed autonomo? Sì. Ha anche bisogno degli altri? Sì.
Importante quindi avere un proprio io autonomo, ma guai a chiudersi in esso: la serie sembra comunicarci questo pensiero.
La debolezza e la fragilità si annidano ovunque, anche dove vediamo fortezze impressionanti. Spesso basta un sassolino per mandare in tilt ingranaggi complessi ed imponenti. Abbiamo bisogno di aiuto, non siamo isole senza ponti! I legami sono molto importanti. Non bisogna perdersi negli altri, ma nemmeno rifiutare il contato con loro secondo questo messaggio.
Paperino : info generali e carattere
Paperino in questa serie è molto simile a quello al quale siamo abituati: è sfortunato, la sua voce è estremamente incomprensibile ed è molto collerico.
In questa serie, dimostra di avere un grandissimo senso paterno: Anche se tecnicamente è lo zio e non il padre, cresce con grande amore e dedizione i 3 nipotini, e lo fa di fatto da “genitore single”.
Come già noto, in gioventù e fino a 10 anni prima della serie Ducktales 2017 era un grande avventuriero. All’inizio della serie è più volte riluttante all’idea di partire di nuovo per le avventure: la ferita della perdita della sorella era ancora aperta, si stava convincendo quanto le avventure fossero pericolose alla fine (Bradford ha compito duro anche contro di lui alla fine allora!)
Progressivamente però, anche in seguito (spoiler) al ritorno della sorella dalla luna, riacquista l’amore perduto per i viaggi, e si rende conto che la loro è inevitabilmente la migliore famiglia di avventurieri che ci sia mai stata.
Importante quindi la seguente frase del suo fan numero 1, il dio Cicognercole.
Così pensi di aver chiuso con l’avventura? L’avventura però non ha chiuso con te. Sei un vero eroe, che tu lo voglia o no!
Cicognercole su Paperino
Rabbia e terapia
La riflessione che farò a partire da questo personaggio porta ad uno dei più bei messaggi veicolati dall’opera: l’importanza della terapia psicologica.
Troppo spesso nella società odierna c’è quasi una vergogna nell’atto di andare in terapia, si ha troppa paura di essere tacciati di pazzia!
Ducktales 2017 tenta di mandare un messaggio molto forte a tal proposito!
Quanti problemi eviteremmo se ci fosse una maggiore volontà di rivolgersi a specialisti seri per tentare di risolvere le problematiche mentali che ci affliggono.
In questa serie viene mandato un messaggio molto costruttivo ed edificante, specialmente per gli spettatori più giovani: cari miei, non c’è niente di sbagliato nell’andare in terapia, può avere anzi degli effetti molto positivi.
Ciò viene fuori in un episodio della serie, dove l’ex terapista di Paperino racconta fatti molto interessanti a Quo e Gaia.
Paperino e la rabbia, un rapporto interessante
Paperino decide di andare in terapia quando si rende conto che i suoi attacchi di ira sarebbero potuti essere un problema per la crescita dei nipotini. Decise quindi di iniziare la terapia con lo scopo di diventare per loro il migliore zio possibile.
Dalle sedute vennero fuori le ragioni della sua rabbia.
A causa della sua sfortuna nera e beffarda, è convinto che tutto il mondo ce l’abbia con lui. Inoltre, la sua voce quasi incomprensibile lo fa sentire incompreso da tutto il mondo (argomento che sarà tirato di nuovo fuori quando tratterò Paperina).
La terapia ebbe effetti straordinari: riuscirono ad incanalare la sua rabbia in istinti di protezione nei confronti della sua famiglia!
Nella serie infatti notiamo che quando i familiari, specialmente i nipotini (come potrete vedere nel video seguente) sono in pericolo, Paperino diventa furioso e praticamente inarrestabile. Non importa quanto sia potente il nemico: Paperino grazie al suo istinto protettivo non si placherà fino a quando la sua famiglia non sarà al sicuro.
Bonus speciale
Nel finale della prima stagione avviene un fatto molto curioso: grazie ad un chip di Archimede, possiamo sentire Paperino parlare con una voce “normale”. Questo cambiamento rende il personaggio molto più audace. Vi lascio qui gustare la scena senza aggiungere altro, la sua voce farà il resto!
Della: info e personalità
Analizziamo ora un personaggio molto nominato nei precedenti discorsi. Adesso è arrivato finalmente il suo turno di brillare.
Nonostante sia un personaggio inventato nel 1937, ha trovato spazio per brillare solo in Ducktales 2017.
Già, brillare. Come le stelle. Stelle che vediamo brillare nel cosmo lontano e misterioso. Cosmo nel quale ha vissuto lunghi e drammatici anni.
Parliamo prima di lei in generale però, senza lasciarci troppo prendere dalla fretta.
Di lei sappiamo già che fin dalla gioventù è stata fedele compagna di Paperone nelle sue avventure, insieme al gemello Paperino.
Fin da bambina, Della è una papera dinamica ed intraprendente, con una straordinaria attrazione per il rischio e per l’avventura. A volte è spericolata e temeraria esattamente come suo figlio Quo,e ciò a volte finisce per metterla nei guai.
Litiga spessissimo con il fratello perché hanno entrambi un carattere molto forte e deciso, ma sono al contempo molto legati.
Le sue migliori amiche sono Selene, che è la Dea della luna, e Penombra, che è una tenente del popolo lunare. Due persone qualsiasi insomma.
E’ una pilota abilissima fin da quando era bambina, nelle avventure era lei che guidava gli aerei solitamente.
La prima stagione di Ducktales 2017 è legata dal filo rosso delle indagini dei suoi figli, che alla fine scopriranno il motivo della sua scomparsa, come già noto dal capitolo dedicato allo zione.
Nulla può fermare Della!
La sua storia è a dir poco commovente e drammatica. Della può essere di ispirazione a tutte le persone che si trovano in situazioni difficili e di eterna sofferenza. La vita le ha riservato grandi sfide. Sembrava destinata ad un tragico destino, ma si è sempre saputa rialzare. Sempre! A qualsiasi costo!
Dopo la tempesta magnetica, la “Lancia di Selene” si schiantò sulla superficie lunare. Grazie a delle speciali gomme inventate da Archimede le fu possibile respirare.
Aveva però un altro problema: una delle sue gambe era imprigionata sotto alle macerie del razzo.
Quindi prese una decisione dolorosa ed inevitabile. Arrendersi sarebbe stata la soluzione più immediata. Invece no: si tagliò la gamba e se ne costruì una nuova con il ferro!
Non basta una gamba in meno per fermare Della. Non bastano svariati tentativi di decollo andati male per fermarla.
Lei era sempre lì, ferma, determinata, con il grande obiettivo di tornare a casa e riabbracciare i suoi cari. Si tratta quasi della quintessenza della resilienza e della determinazione.
La vita le ha posto di fronte un dramma e lei lo ha superato. Ha vinto lei, è stata più forte della vita e della sofferenza.
Dopo 10 anni di tentativi riuscì finalmente a partire.
Destinazione? Casa