Guccini: ultimate outstanding top five collection of beautiful songs!

La gente si divide in due categorie:chi apprezza Guccini e chi non capisce nulla di musica!

Per me è un grande onore dedicare un articolo al Maestrone di Pavana, nel quale presenterò quelle che per me sono le sue migliori canzoni, ovviamente secondo la mia libera opinione!

Troverete inoltre i video musicali delle canzoni in questa classifica! Il tutto per il benessere delle vostre fortunate orecchie!

Guccini

Top Five Guccini Collection

5:Noi non ci saremo!

Anno:1967

Album:Folk Beat n.1

Questo componimento di Guccini ha a mio avviso un fascino molto particolare specialmente per la gente che come lui ha vissuto la seconda parte del secolo scorso. Quest’epoca è stata contraddistinta, tra le altre cose, da un fenomeno di portata globale: la cosiddetta “Guerra Fredda”.

In tale periodo storico la costante paura che una guerra atomica potesse piegare il mondo e portare a conseguenze apocalittiche era una costante, tanto da diventare una vera e propria psicosi.

Questa canzone deve essere quindi interpretata sulla base di questo drammatico sfondo. Guccini, come tipico della gente dell’epoca, è decisamente preoccupato a causa di questo pericolo latente, e questa canzone mette in musica questa vivissima preoccupazione: sembrava davvero che il mondo umano avesse i giorni contati.

Il testo parla quindi dello scoppio di armi di distruzione di massa che porta come prevedibile alla distruzione totale della nostra civiltà. Questa canzone quindi da un lato è apocalittica, perché mette in musica quella che era una preoccupazione molto diffusa.

“la sfera di fuoco” di qui parla nella prima strofa è quindi, come anticipato, un chiaro riferimento alla bomba atomica.

La distruzione però occupa solo la primissima parte della canzone: il resto si dedica invece alla lentissima ripresa della vita, una nuova remotissima rinascita della civiltà. Porta quindi un grande messaggio di speranza sotto un certo punto di vista.

Il ritornello però ricorda un aspetto fondamentale: la vita un giorno rinascerà, ma noi non ci saremo, come del resto ci ricorda il titolo.

Dato il periodo che stiamo vivendo a causa di note vicende degli ultimi mesi, penso che il messaggio ed il testo di questa canzone siano dopo molti decenni tornati decisamente attuali!

4:Bisanzio

Anno:1981

Album: Metropolis

Essendo un grande amante della storia e del mondo ellenico in generale, questa canzone gucciniana non può che esercitare in me un particolare fascino!

In questa canzone dal fascino quasi mistico, Guccini si immedesima in Filemazio, un saggio oracolo greco vissuto durante il regno di Giustiniano.

Il testo è pieno di riferimenti storici molto piacevoli e suggestivi, che possono essere colti solo se si ha una buona conoscenza di questo periodo storico.

Riporto qui la parte finale della canzone, che reputo abbia un fascino incommesurabile.

Bisanzio è forse solo un simbolo insondabile,
segreto e ambiguo come questa vita,
Bisanzio è un mito che non mi è consueto,
Bisanzio è un sogno che si fa incompleto,
Bisanzio forse non è mai esistita
e ancora ignoro e un’altra notte è andata,
Lucifero è già sorto, e si alza un po’ di vento,
c’è freddo sulla torre o è l’età mia malata,
confondo vita e morte e non so chi è passata…
mi copro col mantello il capo e più non sento,
e mi addormento, mi addormento, mi addormento…

Il lessico è estremamente raffinato ed aulico e dimostra un’ottima padronanza della lingua italiana.

La canzone ruota attorno allo stupore provato dal vecchio saggio, che coglie che i tempi stanno cambiando, che una grande epoca sta giungendo al termine. Il definitivo avvento del cristianesimo che si registrò nell’impero ebbe un grande impatto senza dubbio: “forse io, forse io, ho sottovalutato questo nuovo dio!”

Questa è la grande transizione tra la cultura pagana e quello giudaico cristiana, percepibile in questa canzone!

3:La locomotiva

Anno: 1972

Album: Radici

Questa canzone è considerata da molti come un vero e proprio capolavoro di Guccini.

In questo brano Guccini racconta a suo modo quella che è una storia vera, quello di un anarchico italiano del secolo scorso, che esasperato dalle disuguaglianze sociali tentò di schiantarsi a tutta velocità contro un treno che trasportava gente ricca usando una locomotiva, senza successo!

Reputo questo brano brillante e molto emozionante, penso che racconti bene i primi anni del secolo scorso e la nascita del pensiero anarchico.

Sembra quasi una poesia, le rime sono azzeccate ed il ritmo è molto incalzante. Penso che ogni altra parola sia superflua!

2:Shomer ma mi llailah

Anno: 1983

Album:Guccini.

L’espressione ebraica nel titolo – tratta da Isaia 21,11 – significa “Sentinella, a che punto è giunta la notte?” Questo episodio coincide con la distruzione di Babilonia.

Misteriosa, profonda, filosofica. Penso che questi tre siamo gli aggettivi più adatti per descrivere questa canzone di Guccini. Il fatto che sia ambientata nel deserto e di notte contribuisce ad accentuare queste sensazioni.

Si tratta di un inno alla precarietà della condizione umana e della sua tendenza ad interrogarsi sulla vita, sul mondo, sull’universo, sugli scopi ultimi dell’esistenza.

L’uomo viene presentato in eterna ricerca della verità e della conoscenza, ma è estremamente disorientato. La notte, dice la sentinella, sta per finire, ma il giorno non è ancora arrivato. L’essere umano si trova quindi in questa misteriosa condizione di incertezza e di stallo.

Noi tendiamo alla verità ed aneliamo ad essa, ma non la possiamo raggiungere. Ne è consapevole la sentinella:«ma ora capisco il mio non capire, che una risposta non ci sarà,/ che la risposta sull’avvenire è in una voce che chiederà»

La condizione umana è instabile, condannata all’instabilità del tempo e del divenire. Non ci sono risposte definitive, solo un eterno domandare.

1:Don Chisciotte

Anno:2000

Album: Stagioni.

Questo brano di Guccini mostra un linguaggio estremamente aulico, raffinato ed elegante. Come intuibile dal titolo, parla dell’eroe dell’opera di Cervantes.

Guccini canta impersonandosi in prima persona con l’iconico eroe, coadiuvato da Carlo Biondini che canta nei panni di Sancho Panza.

Questa canzone è quindi un dialogo tra i due.

Guccini/Don Chisciotte è un grande sognatore, utopista, con grandi ideali di poter combattere per un mondo migliore. Sancho invece è più realista( non in senso filosofico!)e tenta di tenere il compagno con i piedi per terra.

La canzone è costruita quindi intorno a questa contrapposizione.

Ho trovato emozionante soprattutto la parte finale. Trasmette voglia di lottare contro le ingiustizie di un mondo crudele in vista di un mondo migliore e meno iniquo.

Nota finale.

Selezionare solo 5 canzoni è stato per me immensamente difficile e doloroso, ci sono state come inevitabile molte esclusioni eccellenti. Non farò nomi per paura di dimenticarne qualcuna, ma tantissime altre canzoni per la loro grande qualità avrebbero senza dubbio meritato un posto in questa classifica! Mi sono quindi fatto guidare dai sentimenti e scelto a cuore aperto le canzoni che mi hanno suscitato più emozioni.

A voi piace Guccini? Che canzoni avreste inserito in questa classifica? Vorreste vedere una classifica anche per altri artisti? Fatemelo sapere nei commenti di questo articolo o anche in direct su Instagram, alla prossima. Uscirà nei prossimi tempi un breve articolo sul Principio di non contraddizione, non perdetevelo!

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