Natura e uomo:due elementi indissolubili. Riflessione di Chiara Maiova

Natura riflessione uomo

Nota redazionale

E’ per me un grande onore presentare questa riflessione circa il rapporto tra uomo e natura scritto da Chiara Maiova. Ella è una follower del profilo Instagram di questo sito,e mi ha chiesto di pubblicarla. Io sono assolutamente felice di farlo! Quando mi arrivano richieste del genere non sono in grado di trattenere la mia gioia! Penso sia una grandissima occasione di arricchimento andare a scoprire il pensiero altrui, in questo caso riguardo la natura, ed andare a condividerlo con altre persone, nella speranza di generare uno scambio assai proficuo! ( A tal proposito, vi metto il link ad un altro articolo che ha avuto una genere simile: ovvero il tema di un altro mio follower, Giulio Rizzo. Non sulla natura, bensì su Leopardi. Ecco il link!)

Uomo, natura, legame indissolubile: Già dal titolo ho compreso quanto mi sarebbe interessato questa breve riflessione. Il legame che lega la parte al tutto è senza dubbio un tema che mi affascina! Mentre leggevo queste riflessioni , ho pensato al concetto di natura come un tutto accogliente all’interno della quale tutto, anche l’uomo, viene compreso. Tale dimensione inaggirabile mi ha ricordato subito le mie letture spinoziane, sul deus sive natura nel quale ricade ogni determinazione. Vedremo un uomo completamente immerso nella natura, da capo a coda. Trovo affascinante qualsiasi riflessione che tratti il rapporto finito/infinito, e questa breve riflessione non fa di certo eccezione. Ora andrò a trascriverla, facendo questo vi saluto e vi invito, se lo vorrete, a condividere anche voi qualche vostra riflessione, nel caso vogliate condividerla con il mondo di internet! Vi lascio ora al magico mondo della natura!

Il direttore, Mattia Mandalà

Uomo e natura: due elementi indissolubili.

Tenterò di descrivere le mie sensazioni con estrema precisione ma potrei non riuscire nell’intento: non perché la mia penna non sia abituata a trattare argomenti similari, ma perché le sensazioni hanno insita una valenza troppo astratta per poter essere verbalizzate. Contemplo queste distese infinite di spazio che mi rinchiudono, senza comprenderne il fine e il principio. Mi osservo lanciata da una sorte avversa in una natura disinteressata e i miei contorni si sfumano e si eliminano: dove finisce il mio corpo? Dove inizia la natura? Dove si immerge il mi spirito?

La risposta non tarda ad arrivare, mi giunge dall’altezza del mio intelletto come una dea sussiegosa e fuggevole!

“Stolto-mi dice- perché cerchi il termine del tuo braccio laddove continua? E perché i tuoi piedi toccando terra ti appaiono privi di radici? Smettila di porre un margine all’illimitatezza sconfinata della natura, ciò è cosa tipicamente umana. Ascolta, mortale, la risposta che tanto brami: la natura è in te al pari di quanto tu sei in essa, si tuffa nel tuo spirito e lo mesce con fare sapiente, rendendolo un tutt’uno con quest’aria e quest’acqua. Cos’è l’uomo se non la quintessenza della natura?”

Ma come posso con certezza porre un limite tra me e la natura? Cosa determina un distinguo netto tra possa conferirmi la sicurezza di affermare che non sono fatta della stessa materia delle stelle? Nulla, assolutamente nulla. Osservo la natura che ho attorno con dovizia di particolari e provo a contenerla, seppur rechi in me una solitudine inaudita che forse solo un tale aveva provato, scrivendo << Ognuno sta solo sul cuore della Terra, trafitto da un raggio di sole, ed è subito sera>>.

E la sera arriva, il tramonto porta con sé ansie e turbamenti o almeno prova ad edulcorarli. E se le sensazioni nell’atto di essere verbalizzate perdono forza comunicativa allora procedo a figurarmi urlante dinnanzi a un sole che cala, in preda al delirio, prendendomela con un dio che in altro non saprei identificare se non in me. Eccolo il mio tormento, eccola la mia angustia, avere nella testa un fiume in piena che non trova siccità alcuna. Eccolo il mio più recondito desiderio: porre un freno alla fiumana del ragionamento che par volermi far affogare come Ofelia!

Per Filosomattia.it, Chiara Maiova!

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